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Approvata la Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) 2023

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4 Ottobre, 2023

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Approvata il 27 settembre dal Consiglio dei ministri la Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) del 2023 , su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti , con le nuove previsioni per il triennio 2024-2026.

Il documento è stato predisposto, dichiara il ministro, considerando “un quadro economico-finanziario su cui gravano gli effetti di una politica monetaria restrittiva basata sull’aumento dei tassi d’interesse e le conseguenze del conflitto russo- ucraino”.

Il governo – prosegue – si è mosso secondo una politica di bilancio seria, responsabile e prudente consapevole che fare debito non è mai una buona cosa ma, allo stesso tempo, considerando che l’aiuto alle famiglie con redditi medio bassi deve essere comunque confermato. Di conseguenza abbiamo rideterminato – sottolinea – la previsione di crescita per il 2023, il 2024 e gli anni successivi, aggiornando anche il livello di indebitamento che ogni anno ci possiamo permettere”.

Gli effetti negativi del superbonus sui conti pubblici comporteranno sacrifici su altri fonti di spesa di cui però, dice Giorgetti, “siamo consapevoli perché le priorità sono appunto quelle che abbiamo segnalato. Dobbiamo scontare, ed è il motivo per cui il debito cala così lievemente, il fatto che abbiamo più di 80 miliardi di debiti fiscali dai bonus edilizi che scenderanno e che dovranno essere onorati nei prossimi 4 anni. In assenza di questi il nostro debito sarebbe sceso di un punto percentuale all’anno, esattamente come richiesto dagli altri Paesi europei”.

Riguardo al quadro di finanza pubblica previsto nella NADEF, il governo ritiene che non crei alcun conflitto né con la Commissione europea né con i mercati perché, afferma Giorgetti, “è improntato al principio della responsabilità e della prudenza con interventi indispensabili e necessari per assicurare la coesione sociale. L’aumento dei tassi d’interesse generato dalla politica restrittiva brucia risorse nell’ordine di 14-15 miliardi, sottratti ovviamente a interventi attivi a favore dell’economia e delle famiglie: è un buon motivo per non creare debito ma ovviamente dobbiamo ridurre gli effetti negativi su tutti noi”, conclude il ministro.

Per maggiori informazioni: https://www.mef.gov.it/

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