Il 15 aprile 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Documento di Economia e Finanza 2021 e la Relazione al Parlamento.
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, nella premessa al Documento di Economia e Finanza 2021 (DEF) dichiara che il Governo ritiene necessario rafforzare la spinta ad uscire dalla crisi attraverso tutti gli strumenti a disposizione. In campo economico, dai sostegni e ristori al rilancio degli investimenti e dello sviluppo con il Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziato dal Next Generation EU (NGEU) e da ulteriori risorse nazionali.
Contestualmente all’approvazione del Documento di Economia e Finanza, viene chiesto al Parlamento di autorizzare un ulteriore scostamento dagli obiettivi di bilancio per 40 miliardi di euro, destinati a interventi immediati di sostegno e rilancio che dovranno anticipare e preparare la ripresa economica e sociale. Il nuovo decreto proseguirà l’azione di sostegno per i lavoratori e le famiglie più fragili e rafforzerà le misure destinate a lavoratori autonomi e piccole imprese; interverrà con ulteriori misure di sostegno al sistema produttivo.
Quest’anno il DEF non contiene il consueto Programma Nazionale di Riforma (PNR) ma in coerenza con l’articolo 18, paragrafo 3 del Regolamento UE n. 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, e tenuto conto dell’impatto, in termini di portata riformatrice sull’intero sistema economico e sociale, legato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziato dal Next Generation EU sarà solo quest’ultimo ad essere trasmesso entro la fine del mese di aprile.
Nello scenario programmatico contenuto nel DEF, già l’anno prossimo, il Pil potrebbe avvicinarsi al livello del 2019. Le previsioni macroeconomiche riflettono parzialmente l’ambizione della politica di rilancio del Governo, anche per via della natura prudenziale che tali previsioni debbono avere in base alle regole di bilancio.
In questo quadro di rilancio del Paese non va tuttavia dimenticato l’equilibrio dei conti pubblici. Includendo l’intervento in corso di preparazione, la previsione di deficit della PA per quest’anno raggiunge l’11,8 per cento del Pil. Si tratta di un livello evidentemente elevato, ma dovuto principalmente a misure di natura temporanea e straordinaria, nonché alla flessione del Pil. Il rapporto tra deficit e Pil tenderà a rientrare nel percorso di convergenza dei prossimi anni per effetto della ripresa dell’attività produttiva e del conseguente miglioramento del quadro economico complessivo.
Il rapporto debito e PIL, secondo le previsioni, salirà a quasi il 160 per cento a fine 2021, per poi ridiscendere di circa 7 punti percentuali nel triennio successivo.
Per maggiori informazioni mef.gov.it